Sesto al Reghena
Se i primi insediamenti nell'area di Sesto riconducono all'epoca preromana, la sicura presenza romana è ribadita dal toponimo: Sesto era infatti una stazione militare posta al sesto miliario della strada di collegamento tra Concordia e l'area austriaca.
Sesto lega la sua storia all'Abbazia benedettina di Santa Maria in Sylvis, la cui fondazione risale alla metà del secolo VIII, nell'area compresa tra le anse del fiume Reghena. La località conobbe un significativo sviluppo sotto i Longobardi, ma, dopo le scorrerie degli Ungari (sec. X), rinacque soprattutto nel Medioevo con l'annessione al Patriarcato di Aquileia dell'Abbazia, divenuta una potente entità religiosa ed economica cui erano soggetti circa 50 villaggi e castelli tra il Veneto, il Friuli e l’Istria. La decadenza dell'istituzione si acuì nel ‘400 con il dominio veneziano, che portò all'affidamento dell'Abbazia ad abati che non vi risiedevano e, alla fine del ‘700, alla vendita all'asta dei suoi beni.
L'attuale nome di Sesto al Reghena, con riferimento al fiume che attraversa il paese, risale al 1866, con l'annessione del Friuli all'Italia.
La zona di Sesto vanta anche un pregevole interesse paesaggistico per la presenza di acque sorgive, come nei siti della Fontana di Venchiaredo (al confine con Cordovado), dell'antico Mulino di Stalis e del Borgo della Siega, con un'antica segheria a acqua.
Con le frazioni di Bagnarola, Marignana e Ramuscello, Sesto ha oltre 5.000 abitanti, su una superficie di 40,53 km.
Sesto al Reghena fu certamente visitata da Pasolini che ne poté ammirare i tesori artistici e paesaggistici, ricchi di echi neviani, senza che tuttavia essi occupino un posto di particolare rilievo nelle sue opere giovanili.
Va ricordato semmai che, nel territorio di Sesto, si trova la frazione di Ramuscello, teatro della sagra di paese a cui, alla fine dell'estate del 1949, Pasolini partecipò, incappando in quell'episodio di "atti osceni in luogo pubblico" che determinò la sua tragedia personale, con la denuncia, lo scandalo, l'espulsione dal Partito Comunista e il licenziamento dalla scuola.
Una catastrofe che segnò la fine dell'idillio friulano e, con la fuga nella Capitale nel gennaio 1950, l'inizio del capitolo romano della sua vita.
I luoghi a Sesto al Reghena citati nelle opere di Pasolini
Abbazia Santa Maria in Sylvis
Nel Comune di Sesto al Reghena, l’abbazia di Santa Maria in Sylvis, uno dei più importanti centri benedettini del Friuli, deve il suo nome all’estesa selva che la avvolgeva al tempo della fondazione nella prima metà dell’VIII secolo.
Ramuscello e la sagra di Santa Sabina
La sera del 30 settembre 1949, a Ramuscello, un paese poco distante da Casarsa, durante la sagra di Santa Sabina, Pasolini incontra un ragazzo che già conosce assieme a due suoi amici. Durante la festa i quattro si nascondono in un luogo appartato.